L’apnea ostruttiva del sonno e il rischio di diabete di tipo 2

Ecco cosa fare per ridurre i pericoli.

Uno studio dimostra il legame tra le due patologie

Correlazione tra apnea nel sonno e diabete tipo 2
Attenzione a sottovalutare le apnee notturne. Più sono frequenti e più si può andare incontro a una diagnosi di diabete di tipo 2, tipico dell’età matura e caratterizzato da un incremento consistente dei livelli di glucosio nel sangue a causa di una quantità insufficiente di insulina o di insulino-resistenza.

Apnea notturna possibili cause

A rilevare questa minaccia è stata una meta-analisi prodotta dal team di ricerca della Zhengzhou University, in Cina e pubblicata sul Journal of Diabetes.

Ma quando è il caso di iniziare a preoccuparsi?
Le interruzioni nella respirazione durante le ore di sonno in genere possono andare oltre i 10 secondi e sono condizionate dall’ostruzione delle vie aeree superiori. A provocarle possono essere caratteristiche fisiche come l’obesità o il sovrappeso, ma non bisogna assolutamente escludere altri vizi nocivi alla salute come l’assunzione eccesiva di alcol o di sonniferi.

Lo studio pubblicato sul Journal of Diabetes: controllo del livello di glicemia

Lo studio cinese, condotto su 338.912 partecipanti, ha riconosciuto 19.355 casi di diabete. Le persone che manifestavano tra le 5 e le 15 apnee del sonno ogni ora, correvano un rischio maggiore di diabete mellito tipo 2, a differenze di chi, invece, non evidenziava alcun disturbo. I partecipanti con lieve apnea correvano un rischio nettamente inferiore. Per ogni 5 eventi in più di apnea, vi era un aumento dell’8 per cento del rischio di diabete, e non sempre si trattava di casi di obesità.

Una dimostrazione, questa, che sottolinea sempre di più quanto sia importante oggi avere uno stile di vita corretto, basato sia su una alimentazione sana che su una attività fisica adeguata.

A ciò andrebbe aggiunto un controllo regolare e costante dei livelli di glicemia nel sangue.

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Come, infatti, affermato da Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid), “il nuovo studio suggerisce che dovremmo rilevare e trattare questo disturbo in anticipo per prevenire il diabete di tipo 2. Indicano però anche che chi soffre di apnee durante il sonno dovrebbe ricevere il consiglio, qualora non lo avesse mai fatto, di controllare la glicemia”.

Purello evidenzia come sia stato dimostrato sperimentalmente che “la gravità della mancanza di ossigenazione notturna e il grado di frammentazione del sonno sono correlati negativamente sia con la sensibilità all’insulina che con la secrezione di questo ormone, che regola la presenza degli zuccheri nel sangue. Uno dei potenziali mediatori di questa associazione è il rilascio di citochine proinfiammatorie, che influenzano il metabolismo”.

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