
Il diabete aumenta il rischio di malattie cardiovascolari: conferme da un recente studio su larga scala
I dati che emergono da un recente studio sulla correlazione tra diabete e malattie cardiovascolari, oltre che a confermare precedenti tesi, delineano un quadro ben preciso: 1 paziente su 3 affetto da diabete ha una malattia cardiovascolare.
Un quadro disarmante ottenuto grazie alle analisi condotte su un campione di quasi 10.000 persone con diabete di tipo 2 provenienti da 13 paesi di tutto il mondo. Lo studio internazionale, denominato Capture, è il più vasto studio epidemiologico, non interventistico, multicentrico, internazionale nato proprio per valutare l’impatto del diabete di tipo 2 sul rischio di malattia cardiovascolare.
Cosa ci dice lo studio nel dettaglio? Andiamo a scoprirlo insieme.
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STUDIO CAPTURE: FORTE CORRELAZIONE FRA DIABETE E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Già da tempo molte ricerche hanno ipotizzato rischi e relazioni fra diabete e cuore. Oggi arriva un’importante conferma da un accreditato studio internazionale che avvalora questa tesi, in cui è stato riportato come 1 paziente su 3 con diabete abbia una malattia cardiovascolare, per quasi il 90% di natura aterosclerotica. L’aterosclerosi è la prima causa di insorgenza di micro e macroangiopatie, patologie vascolari che possono portare a ictus, infarto miocardico e scompenso cardiaco.
È noto dalla ricerca medica che le persone con diabete hanno un rischio di malattia cardiovascolare doppio rispetto alle persone non diabetiche. Lo studio aggiunge dati più precisi e dettagliati in merito: a prevalere sono le malattie coronariche che colpiscono il 17% dei pazienti diabetici, la malattia carotidea oltre il 9%, le malattie cerebrovascolari il 7% e lo scompenso cardiaco sintomatico intorno al 2.4%.
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Lo studio è stato condotto su un bacino di persone che, per caratteristiche di età media, sesso e peso, rispecchiano quelle di quanti normalmente sono visitati negli ambulatori diabetologici.
Gli obiettivi dello studio erano quelli di valutare la prevalenza della malattia cardiovascolare complessiva nei pazienti con diabete di tipo 2, delle differenti patologie del distretto cardiovascolare e si proponeva di calcolare anche la prevalenza dei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare.
COVID 19, DIABETE E MALATTIE CARDIACHE: ALTRI DATI EMERSI DALLO STUDIO
L’emergenza Covid 19, oltre a stravolgere la nostra vita, ha ulteriormente evidenziato i problemi sanitari e i rischi dovuti a questa diffusa patologia con tutto quello che ne consegue.
Lo evidenzia Giuseppina Russo, professore associato di Medicina Interna dell’Università di Messina e co-firmataria dello studio Capture che aggiunge “La pandemia ha messo in ulteriore risalto la gravità di questa patologia e quanto sia importante che il diabete venga curato usando un approccio multidisciplinare. Il diabete, infatti, non “viaggia” quasi mai da solo perché è spesso accompagnato da altre patologie croniche”.
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La co-firmataria dello studio continua spiegando che “il 70% delle persone con diabete è iperteso, il 30% presenta patologie renali concomitanti e più del 30% soffre di una patologia cardiovascolare su base aterosclerotica. Quest’ultimo dato è stato evidenziato anche dallo studio Capture che ha valutato la prevalenza delle malattie cardiovascolari tra le persone con diabete di tipo 2”.
COSTI SOCIALI ED ECONOMICI DELLA PATOLOGIA E L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE
E accanto al tragico costo umano in termini di decessi e qualità della vita, ci sono anche i costi sociali ed economici della malattia e del suo intreccio con le patologie cardiovascolari. Secondo lo studio, infatti, la spesa media annua per paziente con diabete relativa ai farmaci è pari a 873 euro, dei quali solo 209 euro (24%) sono destinati alla terapia del diabete. La quota restante riguarda tutti gli altri trattamenti, fra i quali un ruolo importante giocano i farmaci antiipertensivi, ipolipemizzanti ed antiaggreganti.
Nonostante il forte impatto sulle aspettative di vita e sulla qualità della vita, la consapevolezza delle persone con diabete riguardo l’importanza di uno stretto controllo dei fattori di rischio cardiovascolare e le informazioni fornite dagli operatori sanitari sembrano essere, purtroppo, ancora insufficienti.
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Quello che non smetteremo mai di ripetere è che la prevenzione è fondamentale per anticipare l’insorgenza di patologie e complicanze.
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