Stress e cuore: forte correlazione del rischio confermata in uno studio dell’università di Harvard

Già da tempo sappiamo che lo stress non fa bene alla salute del nostro cuore e ora ne abbiamo un’ulteriore conferma. Secondo una ricerca apparsa su European Heart Journal e coordinata da Shady Abohashem dell’Università di Harvard, infatti, è confermata la forte correlazione fra stress e cuore che apre la porta nei soggetti predisposti alla sindrome di Tako-Tsubo (o sindrome del crepacuore).

Quella di Tako-Tsubo è una sindrome cardiaca acuta che simula l’infarto miocardico e si presenta di solito nelle donne in menopausa, di 55-75 anni, con un’incidenza nella popolazione generale di 1/36.000 persone.

Cosa ci dice lo studio più approfonditamente? Andiamo a scoprirlo insieme.

LA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI HARVARD SU STRESS E CUORE

Secondo la recente ricerca coordinata da Shady Abohashem, la risposta allo stress provocata da eventi esterni, come ad esempio il decesso di un familiare o anche solo un furto in casa, può aprire la porta ai soggetti predisposti alla sindrome di Tako-Tsubo, interessando soprattutto le donne post-menopausa. Solitamente la sindrome è caratterizzata dalla comparsa dei classici sintomi dell’infarto, con la particolarità tuttavia che quando si esegue una coronarografia le arterie che irrorano il cuore risultano “pulite”.

La condizione è quindi caratterizzata da una ridotta funzionalità cardiaca che è correlata probabilmente allo stress e che presenta gli stessi sintomi di un classico attacco cardiaco.

Lo studio è stato condotto su poco più di 100 persone con una media di età intorno ai 67 anni, di cui 7 persone su dieci donne. L’ipotesi della ricerca nasce dall’idea che un’eccessiva attività dell’amigdala sia presente in chi sviluppa la sindrome di Tako-Tsubo.

Ma cos’è l’amigdala? E qual è il ruolo svolto da questo piccolo organo?


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IL RUOLO DELL’AMIGDALA NELLA GESTIONE DELLO STRESS

L’amigdala è una piccola struttura nervosa che interviene nei processi di memorizzazione ed entra in gioco quando dobbiamo gestire le emozioni come la tristezza, la felicità o, appunto, lo stress.

Nella risposta allo stress, infatti, il piccolo organo comincia a funzionare troppo, osservando una maggior probabilità d’attivazione del sistema nervoso simpatico e dell’infiammazione, con conseguenti ripercussioni sul benessere cardiovascolare. Nello studio condotto, in chi ha sviluppato il quadro cardiaco, l’attività dell’amigdala (misurata mediante un particolare parametro chiamato AmygA) è risultata più alta nei controlli all’inizio dello studio e il rischio emerso appare anche correlato alla “rapidità” d’insorgenza del quadro cardiaco.

Dallo studio è emerso quindi che le persone con attività dell’amigdala più elevata hanno presentato la sindrome di Tako-Tsubo prima degli altri durante il periodo di osservazione.


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COME SI MANIFESTA LA SINDROME DI TAKO-TSUBO?

Secondo i dati rilevati nella ricerca, la sindrome di Tako-Tsubo colpirebbe quasi due persone su cento soprattutto, come abbiamo detto, le donne dopo la menopausa che hanno subito un evento stressante recente.

Il quadro si manifesta con forti dolori al petto e addirittura alterazioni dell’elettrocardiogramma legate anche alla forma che assume il ventricolo sinistro, che è appunto quella di un vaso a collo stretto, da cui il nome Tako-Tsubo. Il problema è che dopo i controlli sull’albero vascolare che irrora il cuore si nota come le arterie coronariche non abbiano ostruzioni significative, rendendo difficile l’interpretazione del problema.

Pur se il danno in genere è temporaneo la patologia può risultare potenzialmente letale. Il rischio maggiore è per le donne in cui, secondo anche i dati rilasciati dall’Università Monash di Melbourne, il rischio di mortalità è nove volte maggiore rispetto al sesso maschile.

In ultima analisi, la ricerca afferma l’importanza della prevenzione per anticipare in tempo il problema e mettere a punto cure specifiche soprattutto per le persone più a rischio.


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