Vaccini COVID-19: facciamo un po’ di chiarezza

Come funziona un vaccino?

I vaccini sono preparati biologici più comunemente formati da microrganismi uccisi o attenuati, oppure da alcune loro componenti (antigeni) in grado di stimolare il sistema immunitario. Quando vengono introdotti nell’organismo, più comunemente attraverso un’iniezione intramuscolare, i vaccini provocano una risposta immunitaria simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però causare la malattia. Il sistema immunitario produce anticorpi e cellule “killer” (cellule T) contro le componenti virali (solitamente proteine poste sulla superficie esterna del virus) e memorizza questa risposta in caso di “attacchi” futuri da parte del vero e proprio virus. Questa “memoria” può attenuarsi nel tempo ed è quindi necessario effettuare dei cosiddetti “richiami” a distanza di tempo (in genere a cadenza annuale) per “risvegliare” il sistema immunitario.

In assenza del vaccino il virus, una volta penetrato nell’organismo, stimolerebbe sì la risposta immunitaria, che tuttavia impiegherebbe circa due settimane per svilupparsi, spesso troppo tardi per bloccare la diffusione del virus e l’insorgenza della malattia.

I vaccini contro il nuovo coronavirus

Vi sono al momento diversi vaccini contro il nuovo coronavirus, che sono stati sviluppati nell’ultimo anno. La maggior parte è ancora in fase di studio su volontari senza segni di precedente infezione e gli studi sulla loro efficacia e sicurezza saranno disponibili nei prossimi mesi. Tre vaccini sono attualmente autorizzati dalle autorità europee per l’uso intracomunitario, Italia compresa. Due sono costituiti da materiale genetico virale (mRNA) assolutamente inoffensivo che viene utilizzato dalle cellule per produrre la proteina “spike” (antigene) che esposta sulla superficie della cellula stimola il sistema immunitario.

Uno dei vaccini è costituito da un virus (adenovirus) di una famiglia diversa dal coronavirus, che è stato modificato in modo da contenere e trasportare il materiale genetico del coronavirus. Il “vettore” stimola il sistema immunitario, analogamente ai virus a mRNA, senza causare la malattia. Quest’ultimo vaccino non è stato studiato sufficientemente nei soggetti di età superiori ai 55 anni e pertanto, rispetto a quelli a mRNA, non è attualmente consigliata la somministrazione negli anziani.

La figura mostra come funzionano i due vaccini una volta iniettati nel nostro corpo.

La tabella riassume le principali caratteristiche dei primi vaccini autorizzati dall’EMA (European Medicines Agency).

ProduttoreNome commercialePaeseTipo di vaccinoSoggetti testati negli studi cliniciEtà dei soggetti testatiDosiTempo tra le dosiConservazioneEfficacia (*)
Pfizer / BioNtechComirnatyUSA / GermaniamRNA48.000>5 anni221 giorni-70 °C90-100%
ModernaSpikevaxUSAmRNA33.000>12 anni228 giorni-20 °C95%
AstraZenecaVaxzevriaRegno UnitoVettore virale24.000>18 anni228 giorni+2/8°C62-90%
Janssen-Cilag (Johnson & Johnson)JNJ-78436735BelgioVettore virale44.000>18 anni1-+2/8°C67%
NovavaxNuvaxovidCechiaProteine virali di superficie45.000>18 anni221 giorni+2/8°C90%

(*) riduzione dei casi di COVID-19 sintomatico rispetto a soggetti non trattati

I vaccini sono risultati sicuri. Sono state segnalate solo alcune reazioni avverse assolutamente benigne nel 1-10% dei vaccinati e legate o all’iniezione (es. arrossamento o dolore nel punto di inoculazione) o alla risposta immunitaria scatenata dal vaccino (es. cefalea, dolori muscolari o ossei, febbre).

Vaccini anti coronavirus: domande più comuni

Purtroppo, dato lo sviluppo veloce di questi vaccini alcune domande rimangono senza risposta: questa arriverà nel corso del tempo quando aumenterà la casistica del numero di vaccinati.

  • A quanto tempo di distanza dall’ultima somministrazione del vaccino compare la protezione? In genere 1-2 settimane
  • Quanto dura la protezione? Si pensa almeno 6 mesi per la protezione nei riguardi di tutte le forme (lievi e gravi), mentre dopo il booster (terza dose) la protezione contro le formi grave sembra durare un anno. E’ quindi verosimile che la vaccinazione andrà ripetuta a cadenza annuale
  • I vaccini proteggono contro le varianti? Gli attuali vaccini autorizzati in Italia proteggono dalle varianti, inclusa la Omicron. Essi infatti riducono la probabilità di sviluppo di malattia grave, particolarmente nei soggetti che hanno effettuato il booster (terza dose). Nel futuro saranno prodotti nuovi vaccini che saranno in grado di coprire le diverse varianti, come avviene per il vaccino antiinfluenzale
  • I soggetti vaccinati possono infettarsi con il nuovo coronavirus? Certo, con una probabilità tanto più alta quanto più distante è stata l’ultima inoculazione del vaccino. Tuttavia i vaccinati mostrano forme lievi di COVID-19 o risultano asintomatici e sembrano possedere basse cariche virali con bassa probabilità di contagiare
  • I vaccini sono efficaci nei bambini e nei giovani? Certamente, come per gli adulti il vaccino protegge dallo sviluppo di forme gravi. Oggi è possibile vaccinare i bambini sino ai 5 anni di età
  • I vaccini anti coronavirus sono sicuri? Sì, gli eventi avversi registrati sono stati in genere lievi e simili a quelli osservati con altri vaccini. Arrossamento e rigonfiamento nella sede di inoculazione, febbre, dolori articolari e muscolari, malessere generale sono gli eventi avversi più comuni, riscontrati in una percentuale variabile tra l’1% e il 10% dei vaccinati (a seconda del vaccino)
  • Il vaccino può essere pericoloso nei soggetti allergici? Se il soggetto ha un’allergia nota per le componenti del vaccino (proteine ed adiuvanti) non deve sottoporsi a vaccinazione. Infatti i pochi casi di eventi avversi correlati al vaccino sono stati di natura allergica (rarissimi i casi di reazione allergica grave o anafilassi).
  • I soggetti immunodepressi (es. con tumore) possono fare il vaccino? Anche se la risposta immunitaria al vaccino in questi soggetti è inferiore a quella dei soggetti sani non esistono preoccupazioni in termini di sicurezza, anzi questi soggetti potrebbero necessitare di richiami più ravvicinati per garantire una migliore protezione
  • Le donne in gravidanza o che allattano possano sottoporsi alla vaccinazione? E’ bene che le donne in gravidanza così quelle che allattano vengano vaccinate in quanto non solo il vaccino è sicuro, ma è dimostrato che le donne in gravidanza presentano un rischio maggiore di sviluppare una forma grave di COVID-19 rispetto alle donne non gravide, soprattutto nel secondo e terzo trimestre della gravidanza
  • Può un soggetto che ha già avuto la malattia COVID-19 vaccinarsi? Non esistono controindicazioni dal punto di vista della sicurezza, mentre esistono benefici in termini di protezione nei riguardi di malattia futura. E’ bene che la vaccinazione venga effettuata non prima di 4-6 mesi dalla guarigione
  • E’ possibile effettuare la terza dose o il richiamo con un vaccino diverso da quello utilizzato per il primo ciclo di due dosi? Certo, la vaccinazione è ugualmente efficace e sicura.

Testo redatto dal team di Biotechmed con la consulenza medico scientifica degli esperti dell’Istituto Italiano di Telemedicina (testo aggiornato al 11/02/2022)

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