
I contenuti di questa pagina sono stati realizzati a cura del team di medici ed esperti dell’Istituto Italiano di Telemedicina in accordo alle indicazioni delle più recenti Linee Guida medico-scientifiche. Comunicazione istituzionale non soggetta ad autorizzazione ex DM 23/02/2006.
Cos’è la pressione arteriosa?
Ne sentiamo parlare spesso, ma come viene definita la pressione arteriosa? Dal punto di vista fisico altro non è che la forza esercitata dal sangue pompato dal cuore sulle pareti delle arterie.
Quando si misura la pressione arteriosa si possono rilevare due tipi di valori: la pressione è detta “massima” o sistolica, durante la fase di contrazione cardiaca e “minima” o diastolica, quando il cuore si rilascia tra una contrazione e la successiva.
La pressione arteriosa in alcuni casi può innalzarsi a valori troppo elevati che permangono nel tempo. Questa condizione, chiamata ipertensione arteriosa, si verifica quando la pressione massima è al di sopra di 140 mmHg (millimetri di mercurio, unità di misura della pressione arteriosa) o la minima maggiore di 90 mmHg. Una condizione che se protratta nel tempo può portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari più o meno gravi.
I numeri dell’ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa interessa circa il 40% degli individui adulti (15 milioni di italiani e un miliardo e mezzo di persone nel mondo) e solo circa un quarto di questi tiene sotto controllo e cura questa condizione. Non è solo una questione di disinteresse verso la propria salute, infatti nella maggior parte dei casi l’ipertensione arteriosa non dà disturbi – raramente mal di testa, vertigini o ronzii nelle orecchie – e spesso i sintomi si ravvisano solo dopo molti anni, quando l’ipertensione ha già provocato danni vascolari, cardiaci, cerebrali e renali e, conseguentemente, l’insorgenza di gravi complicanze cardiovascolari. Di fatto l’ipertensione arteriosa rappresenta la principale causa di malattie cardiovascolari e morte al mondo (280 mila decessi all’anno in Italia e 8,5 milioni nel mondo).
Ecco un elenco delle malattie più comuni causate dall’ipertensione arteriosa
- Scompenso cardiocircolatorio
- Infarto cardiaco
- Fibrillazione atriale
- Insufficienza renale
- Aneurisma o rottura dell’aorta
- Occlusione delle arterie degli arti inferiori
- Deficit cognitivo e demenza su base vascolare
I fattori di rischio per ipertensione arteriosa
Nella maggior parte dei pazienti la causa dell’innalzamento dei valori pressori è sconosciuta, e si parla quindi di ipertensione “essenziale”, sebbene vi siano fattori di rischio noti che aumentano la probabilità di sviluppare ipertensione arteriosa:
- Età avanzata
- Familiarità (uno o entrambi i genitori ipertesi)
- Sovrappeso e obesità
- Sedentarietà
- Uso di farmaci o sostanze che possono fare aumentare la pressione (es. pillola anticoncezionale, farmaci antinfiammatori, cortisone, spray decongestionanti nasali, anfetamine, cocaina)
Come diagnosticare l’ipertensione arteriosa
Solo la misurazione regolare della pressione arteriosa permette una precoce identificazione dell’ipertensione arteriosa e la verifica dell’efficacia della terapia nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari. L’ipertensione arteriosa non va sottovalutata: è spesso asintomatica e quindi la misurazione della pressione arteriosa è importante.
La misurazione della pressione può essere effettuata presso il medico, ma anche a casa con l’automisurazione domiciliare o ancora in farmacia. Per una valutazione più precisa dell’ipertensione arteriosa il medico può richiedere anche un monitoraggio ambulatorio della pressione delle 24 ore, che valuta il comportamento pressorio durante la vita di tutti i giorni, incluso il sonno notturno.
La pressione arteriosa misurata dal medico o in farmacia è in genere naturalmente più elevata di quella misurata a domicilio o nelle 24 ore.
I valori pressori nell’ipertensione arteriosa
- Pressione misurata nell’ambulatorio medico o in farmacia (valore medio di 2-3 misurazioni): ≥140/90 mmHg
- Pressione misurata a domicilio (valore medio su una settimana): ≥135/85 mmHg
- Pressione misurata nelle 24 ore (valore medio): ≥130/80 mmHg
Come si misura la pressione arteriosa?
Di seguito una serie di semplici regole da seguire per misurare correttamente la pressione arteriosa:
- Utilizzare sempre un dispositivo di misurazione elettronico, che sia di buona qualità e clinicamente validato, preferibilmente da braccio
- Eseguire due misurazioni a distanza di 2 minuti in posizione seduta e dopo 5 minuti di riposo
- La misurazione deve essere fatta, se possibile, lontano dai pasti e prima di assumere farmaci
- Evitare caffè, sigarette, alcool e attività fisica nei trenta minuti antecedenti alla misurazione
- Se la misurazione avviene a domicilio, è buona norma effettuare due misurazioni al mattino appena svegli e due la sera prima di cena. Il tutto deve essere protratto per una settimana almeno, prima del controllo dal proprio medico in ambulatorio
- Applicare il bracciale sul braccio con la pressione più alta o in generale sul braccio non dominate
- Utilizzare sempre un bracciale di dimensioni adeguate al proprio braccio
- Tenere sempre il bracciale all’altezza del cuore durante la misurazione, appoggiandolo sul tavolo rimanendo immobili ed in silenzio, con la schiena ben appoggiata allo schienale della sedia e senza accavallare le gambe
- E’ raccomandabile, durante la misurazione, verificare la presenza o meno di possibili aritmie, ed in particolare della fibrillazione atriale, fattore di rischio per ictus.
Come curare l’ipertensione arteriosa
La cura dell’ipertensione arteriosa si focalizza prima di tutto su un corretto stile di vita , che però non sempre è sufficiente. In questo caso è necessario un consulto dal medico che prescriverà una cura da seguire regolarmente. E’ importante seguire sempre scrupolosamente le indicazioni del medico, evitando il fai da te.
Un sano stile di vita: un aiuto importante per prevenire e curare l’ipertensione arteriosa
Sono poche e semplici le regole per mantenere un corretto stile di vita. Regole che alla lunga possono fare la differenza e portare a risultati importanti. Eccole nel dettaglio:
- Ridurre al minimo lo stress
- Fare attività fisica aerobica regolare, (camminata a passo svelto o bicicletta per almeno 30 minuti al giorno o almeno 3/4 volte a settimana)
- Mantenere il peso corporeo e il giro vita nei limiti di norma, facendo attenzione al sovrappeso (ogni kg in più di peso la pressione aumenta di 1 millimetro di mercurio)
- Mangiare pesce e verdura
- Evitare cibi ricchi di grassi animali (saturi) e di colesterolo
- Limitare il consumo di sale a non più di 5 gr al giorno (un cucchiaio al giorno) riducendo sia quello aggiunto ai cibi che quello contenuto nei cibi stessi come negli insaccati, formaggi, cibi in scatola, dadi, cibi liofilizzati
- Limitare il consumo di alcool a non più d 1-2 bicchieri di vino al giorno, in quanto può far innalzare la pressione o comunque renderne difficile il controllo
- Evitare comunque i superalcoolici
- Limitare il consumo di caffè a 2-3 tazzine al giorno e preferire il caffè decaffeinato
- Non fumare
Nel caso venga impostata dal medico una terapia a base di farmaci antiipertensivi, questa andrà proseguita indefinitamente. Solo in rari casi potrà essere sospesa e sempre a giudizio del medico. I farmaci vanno assunti tutti i giorni e sempre agli stessi orari: essi agiscono riducendo la pressione arteriosa, con vari meccanismi, e quindi contenendo il rischio di complicanze cardiovascolari.
I pazienti in cura devono sottoporsi ad una visita e ad un esame del sangue almeno una volta all’anno.